In linea con gli impegni del G7, l'Italia ha concesso un prestito di 200 milioni di euro a condizioni privilegiate per il bilancio dell'Ucraina e, in particolare, per pagare i salari dei dipendenti del settore dell'istruzione.
Secondo il tracker di Forums Arm Trade, finora l'Italia ha inviato in Ucraina missili terra-aria Stinger, armi anticarro, mitragliatrici pesanti, mitragliatrici leggere di tipo Mg e sistemi anti-Ied.
Il sistema è costituito da una centrale di tiro e due lanciatori, denominati U2. È dotato di un'elevata mobilità tattica: lo schieramento di una unità di fuoco è possibile in pochi minuti. All'Ucraina andrà anche materiale civile, come gruppi elettrogeni, riscaldatori, tende e vestiario.
I principali beni di esportazione sono materie prime quali ferro, acciaio, prodotti minerari, prodotti agricoli, macchinari e prodotti chimici. L'Ucraina si sta attualmente adoperando per razionalizzare le politiche a vantaggio delle piccole imprese negli scambi commerciali con l'UE.
Partendo dall'unica cifra diffusa in qualche modo dal ministero della Difesa il nostro Paese si dovrebbe vedere restituiti 75 dei 150 milioni spesi ma a fronte di una “quota EPF” di circa 387 milioni di euro. Cioè un totale complessivo per le casse pubbliche che supera abbondantemente i 450 milioni di spesa.