Domanda di: Marieva De Angelis | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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Con il termine clausura viene indicata una disciplina che non permette l'uscita delle suore dai monasteri e non consente loro di ricevere visite. Oltre la clausura, questa pratica prevede voti come la meditazione, la solitudine, la preghiera, la povertà e l'obbedienza.
Si prega circa 7 ore al giorno. Il resto del tempo si trascorre come in una famiglia normale, tra cucina e faccende domestiche. Le suore di clausura hanno la televisione, ma non la guardano. In realtà la guardano solo in occasioni di programmi religiosi in cui c'è la presenza del Papa o in occasione di beatificazione.
La badessa può dare una dispensa temporanea dalla clausura per un settimana al massimo, ed è il vescovo a dover rilasciare i permessi per le uscite delle suore, per un periodo non superiore ai tre mesi. In caso contrario, è direttamente la Santa Sede a dover intervenire.
questo è gestito dall'Inps dello Stato italiano (che in questo caso, dunque, amministra una parte dei sostentamenti che la Chiesa dà ai suoi dipendenti). è equivalente ad una pensione sociale, (ad esempio una suora di clausura che non ha potuto mai lavorare), quindi poco meno di 500 euro mensili.
Le suore di clausura hanno il compito di pregare, studiare, contemplare le meraviglie del Creatore e lavorare per mantenersi. Dedicano la loro vita al Signore e costituiscono il cuore pulsante della Chiesa. La loro scelta è un forte richiamo alla vita spirituale, la quale per ogni cristiano è molto importante.