Domanda di: Sue ellen Orlando | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 5/5
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PIATTI DA TAVERNA
Per favorire il bere si mangiavano stuzzichini di carne come i salumi diversi di cinghiale e maiale. ...
I formaggi erano stagionati e quindi meno deperibili, come il caciocavallo, il pecorino e il grana padano che era prodotto dai monaci cistercensi dell'abbazia di Chiaravalle già intorno all'Anno Mille.
In taverna si possono gustare, dunque, i piatti tipici della cucina locale, spesso preparati in casa e con i prodotti del territorio. Anche i vini sono spesso prodotti nel luogo e non serviti nelle bottiglie ma nelle brocche. La differenza con un ristorante sta nei prezzi che vengono praticati, spesso più accessibili.
Generalmente le tavole più signorili dovevano offrire uno o due servizi di apertura, con frutta e verdure; a seguire i brodetti e le zuppe, anche a base di ravioli e lasagne in brodo.
I poveri mangiavano prevalentemente cereali, talvolta grano, più spesso segale e orzo che consumavano sotto forma di pane, zuppe o minestre, di farinata che era una specie di polenta. C'erano poi ortaggi e legumi: lattughe ,rape, cipolle, zucche, cavoli.
Il Settecento è un secolo molto importante per l'agricoltura, tanto che si parla in questo periodo di “rivoluzione agricola”. Questo perché si diffondono e vengono universalmente accettate alcune coltivazioni finora poco utilizzate: il riso, il grano saraceno, il mais e la patata.