Cosa si mette nel vino per conservarlo?

Domanda di: Cirino Pellegrini  |  Ultimo aggiornamento: 19 marzo 2023
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Dopo aver riempito la damigiana, nel vino è consigliabile inserire una “pastiglia anti-fioretta”: la paraffina di questa sostanza, derivante dalla molecola della senape (isosolfocianato di allile), permette la conservazione del liquido, disinfettando la camera d'aria che si forma tra il vino sfuso ed il tappo.

Quanto bisolfito si mette nel vino?

Il valore necessario per conservare correttamente il vino deve oscillare tra i 15 e i 25 milligrammi per litro (3-5 grammi per ettolitro di metabisolfito di potassio) nel vino rosso, e tra i 20 e i 30 milligrammi per litro nel vino bianco (4- 6 grammi per ettolitro di metabisolfito di potassio).

Quando si mette la pastiglia nel vino?

Conservazione del vino in damigiana

La pastiglia anti-fioretta contiene la paraffina che permette la conservazione del liquido. Si consiglia di inserirla nel vino, dopo aver riempito la damigiana.

A cosa serve il bisolfito nel vino?

Cosa sono i solfiti? Col termine “solfiti” si intende l'anidride solforosa che viene aggiunta al vino, di solito sottoforma di metabisolfito di potassio. La sua funzione è quella di preservare il vino, grazie alla sua azione disinfettante, antiossidante e stabilizzante.

Come evitare che il vino si ossida?

COME EVITARE L'' OSSIDAZIONE DEL VINO:

DI ANIDRIDE SOLFOROSA IN ESSO PRESENTE SI ABBASSA TROPPO. VINO IN MODO CONTINUO, QUINDI VA REINTEGRATA DI TANTO IN TANTO. PER RISTABILIRE I VALORI CORRETTI DI SOLFOROSA.

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