Domanda di: Dr. Joannes Marchetti | Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
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Le nasse sono utilizzate per la cattura delle seppie durante il periodo riproduttivo, i cogolli, o bertovelli, vengono impiegati per la pesca delle anguille, dei crostacei, delle seppie e di piccoli pesci.
La pesca con le nasse è una tecnica antica praticata in particolare nelle marinerie del Sud Italia per la cattura di pesci, cefalopodi o per crostacei come aragoste e gamberetti. La nassa è in pratica una trappola che attira all'interno di essa le prede che rimangono bloccate all'interno.
La nassa è costituita da una rete metallica o di plastica con, all'estremità, un "imbuto". L'esca appesa all'interno costringe il pesce, attirato dall'esca, ad entrare forzando le maglie posizionate sulla bocca della strozzatura. In questo modo la preda non è poi più in grado di lasciare la Nassa.
Un punto importante è l'apertura della nassa, non deve mai essere chiusa del tutto, perchè le prede non forzano la rete, ma si infilano negli anfratti. Lasciate minimo 2 cm di apertura, anche di più se presumete vi siano prede grosse. Non temete che possano poi uscire perchè in pratica è impossibile.
Le nasse per seppie (Sepia officinalis) sono delle gabbie di legno avvolte di rete e provviste di un imbuto di fili metallici fatto in modo che la seppia, una volta entrata, non può più uscire. All'interno è posto un rametto di alloro sul quale le femmine vanno a deporre le uova.