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Come funziona il diritto di ripensamento?
Il diritto di recesso consente al consumatore di cambiare idea sull'acquisto effettuato, liberandosi dal contratto concluso senza fornire alcuna motivazione. In tal caso, il consumatore potrà restituire il bene e ottenere il rimborso di quanto pagato.
Chi vende deve pagare l'agenzia immobiliare?
Secondo il Codice Civile, art. 1755, al pagamento della provvigione è tenuto sia l'acquirente che il venditore: sono entrambe le parti, infatti, a beneficiare dell'affare. L'ammontare della provvigione è variabile e viene stabilito da ogni agenzia immobiliare sulla base della propria direttiva aziendale.
Come svincolarsi da una proposta di vendita?
La proposta, a norma dell'art. 1328 c.c., “può essere revocata finché il contratto non sia concluso“. Considerato che il contratto si ritiene concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell'accettazione dell'altra parte, sino a tale momento la proposta può essere revocata.
Quando si può recedere da un contratto di compravendita di immobili?
In termini generali, l'articolo 1385 comma 2 del codice civile dispone che “se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l'altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra; se inadempiente è invece la parte che l'ha ricevuta, l'altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra”.
Quando si può recedere da un contratto di compravendita?
se nell'incarico non è prevista esplicitamente la clausola del recesso, il cliente potrà recedere dal contratto in qualsiasi momento; se invece all'interno del contratto viene inserita la clausola relativa al recesso allora le tempistiche dipenderanno da quanto riportato nella clausola stessa.
Quando uno dei due proprietari non vuole vendere?
Se un erede si rifiuta di vendere ed i coeredi non riescono a trovare un accordo, è necessario rimettere la decisione al giudice. A tal riguardo, ogni erede può esercitare in qualunque momento il diritto di scioglimento della comunione ereditaria, dal momento che non è prevista la prescrizione del diritto stesso.
Cosa succede se l'acquirente non vuole più andare dal notaio?
Qualora l'acquirente non dovesse presentarsi nuovamente alla firma del rogito; Tizio può trattenere la caparra a titolo d'indennizzo;. In alternativa rivolgersi al giudice per chiedere il trasferimento della proprietà a fronte del versamento della somma pattuita. La sentenza del giudice sostituisce l'atto notarile.
Quando il venditore deve restituire il doppio della caparra?
Se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l'altra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra, se inadempiente è invece la parte che l'ha ricevuta, l'altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra”.
Cosa succede se mi ritiro dalla proposta di acquisto?
In caso di revoca della proposta d'acquisto il futuro acquirente avrà diritto alla restituzione della somma che era stata depositata a titolo di acconto. Qualora invece era intervenuta l'accettazione del venditore e sia stata versata una somma di denaro a titolo di caparra confirmatoria le cose stanno diversamente.
Cosa succede se il mutuo non viene concesso si perde la caparra?
Nel caso in cui la banca decidesse di non approvare l'erogazione, la caparra dovrà dunque essere restituita. Quando parliamo di caparra confirmatoria, infatti, parliamo proprio di una caparra che serve a confermare l'impegno delle due parti a rispettare un accordo.
Quanto è vincolante la proposta di acquisto?
La proposta di acquisto è un impegno ad acquistare un immobile, in genere accompagnata da una caparra e spesso irrevocabile fino al termine della validità, che può variare in genere da una settimana a 15 giorni. In questo periodo di validità della proposta, il proponente è vincolato e non può recedere.
Chi paga il notaio in caso di recesso?
L'articolo 1475 del codice civile prevede che “Le spese del contratto di vendita e le altre accessorie sono a carico del compratore, se non è stato pattuito diversamente”.
Quando si perde la caparra?
Spesso i contratti prevedono un 'periodo di tolleranza', di norma pari a 60 giorni, che però non può essere utilizzato arbitrariamente dal concessionario, ma solo se dimostra che la ritardata consegna non è riconducibile alla sua volontà ma a cause di forza maggiore.
Come rifiutare una controproposta immobiliare?
Rifiutare. Se non sei soddisfatto dell'offerta e non sei interessato a fare un accordo, puoi rifiutare una controproposta immobiliare a titolo definitivo. A questo punto l'acquirente può (oppure no) tornare mettendo sul tavolo un'offerta migliore. Accetta con una contingenza.
Chi deve pagare il notaio chi vende o chi compra?
In generale, le spese notarili e le imposte sono a carico dell'acquirente, il quale può scegliere a quale notaio affidare la compravendita. Il compenso del notaio, l'onorario, viene deciso dal professionista e può variare in base alla zona e al valore dell'immobile.
Quali sono le spese per chi vende casa?
Quanto costa vendere un immobile: le spese notarili se il venditore è un'impresa, con vendita soggetta a Iva, l'imposta di registro, catastale e ipotecaria è fissa di 200 € ciascuna ma con Iva al 10% o al 22% per immobili di lusso (che scende al 4% in caso di acquisto di una prima casa).
Quando l'agenzia immobiliare prende i soldi?
In che momento si paga l'agenzia immobiliare? Dopo l'accettazione della proposta di acquisto o di affitto. In alternativa a rogito previo accordo, non obbligatorio, con l'agenzia stessa.
Quali sono le giuste cause per recedere da un contratto?
Secondo la giurisprudenza, un motivo di recesso è grave e giustifica il recesso quando: – è estraneo alla volontà del conduttore; – è sopravvenuto alla conclusione del contratto; rende eccessivamente gravosa (in termini economici, materiali o psicologici) la prosecuzione del rapporto locatizio.
Come annullare una voltura?
La richiesta può essere inoltrata, comunicando la propria volontà di annullamento direttamente al proprio fornitore, tramite fax, raccomandata oppure tramite posta elettronica certificata.
Quanto dura il diritto di ripensamento?
Il periodo per poter esercitare il diritto di recesso è di norma di 14 giorni. Può essere esteso nel caso in cui il professionista non abbia adempiuto all'obbligo di informare il consumatore sull'esistenza del medesimo diritto, in violazione dell'art. 49, comma 1, lett. h).