Domanda di: Sig.ra Sue ellen Silvestri | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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Un alto livello di calcio può derivare da un problema delle paratiroidi, nonché dalla dieta, da un tumore o da disturbi che colpiscono le ossa. All'inizio compaiono problemi di digestione, sete e diuresi abbondante, ma nelle forme gravi l'ipercalcemia causa confusione e, infine, il coma.
Un eccesso di calcio nel sangue può portare a insufficienza renale, calcificazione dei vasi sanguigni e dei tessuti molli, aumento del calcio nelle urine e calcoli renali. Inoltre un'assunzione eccessiva di calcio può causare stitichezza e interferire con l'assorbimento del ferro e dello zinco.
Bifosfonati: questi farmaci, da assumere per via endovenosa, sono indicati nel trattamento dell'ipercalcemia, per ovviare alla distruzione dell'osso che, inevitabilmente, aumenterebbe il rilascio di calcio nel sangue. In altri termini, i bifosfonati inibiscono il riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti.
In caso di ipercalcemia grave, l'ECG mostra un accorciamento dell'intervallo QTc, e sono descritte aritmie, soprattutto nei pazienti in terapia con digossina. Un'ipercalcemia > 18 mg/dL (> 4,50 mmol/L) può determinare shock, insufficienza renale e il decesso.
Altri alimenti che riducono l'assorbimento del calcio sono la caffeina, il sodio (sale) e l'elevato apporto proteico. Il lattosio (lo zucchero presente nel latte) ne facilita invece l'assorbimento. Il Calcio introdotto con gli alimenti viene assorbito nell'intestino tenue.