Domanda di: Ing. Elsa Damico | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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Vantaggiose e sostenibili: le lampadine a LED - dal rispettivo acronimo inglese Light Emitting Diod - rappresentano l'evoluzione dell'illuminazione allo stato solido e generano luce mediante semiconduttori anziché utilizzando un filamento o un gas.
Quando si va a dare un'alimentazione ai diodi, gli elettroni all'interno del singolo diodo si ricombinano. In questo modo, si creano i fotoni e, allo stesso tempo, si rilascia energia. Questa energia diventa luce fredda e, di conseguenza, il diodo si illumina di luce propria.
Il led contiene polvere di silicio, non contiene gas nocivi alla salute e non ha sostanze tossiche, a differenza delle fluorescenti e delle lampade a scarica (alogenuri metallici e vapori di sodio). Totale assenza di inquinamento luminoso; il led brilla, ma non satura l'ambiente.
Per fare un esempio, una buona lampada power LED è in grado di raggiungere come minimo 60 lumen, e possono spingersi anche fino ai 90 e 100 lumen, in alcuni casi. Le norme vigenti indicano che per illuminare un ufficio, ad esempio, si consigliano circa 300-400 lumen per mq di superficie.
Dunque I Kelvin che vengono riportati sulle etichette delle lampadine LED, ci indicano come sarà quella luce, più elevato è il valore Kelvin più la luce sarà fredda. I 4 colori principali della luce LED sono: Luce calda (2200-2700k) Bianco caldo (3000-3500k)