Altri usi tipici dell'imperfetto sono: l'imperfetto narrativo (detto anche “imperfetto storico”), diffuso nei romanzi e nelle opere di finzione per raccontare un evento o un episodio. In questo caso, l'imperfetto non descrive un'azione protrattasi nel tempo, ma un'azione avvenuta in un preciso momento.
Il congiuntivo imperfetto è la forma verbale della lingua italiana usata in genere nella proposizione subordinata laddove la principale al passato esprime insicurezza: Speravo che tu fossi sincero.
⇒esprimere nel passato azioni in svolgimento, interrotte da altre espresse al passato prossimo: leggevo un libro, quando è arrivata Maria; mentre venivo a scuola, ho incontrato tuo fratello. Dunque: mentre venivo a scuola: si usa il tempo imperfetto per indicare un'azione continuata nel tempo.
Aspetto descrittivo. Il verbo all'imperfetto è usato per DESCRIVERE un oggetto o una persona, oppure uno stato di cose, un sentimento, una condizone, ecc. È particolarmente frequente all'inizio dei racconti, cronache giornalistiche, favole, ecc. per descrivere la situazione di “background”, cioè di sfondo.
esprimere un'azione che avviene abitualmente (Tutti i giorni mi sveglio alle 7.15) – presente di consuetudine -; fare affermazioni generali, vere in ogni tempo (Il Colosseo si trova a Roma) – presente atemporale o gnomico -; parlare di un fatto che avverrà in un futuro immediato (Aurora parte stasera);