Domanda di: Gianantonio Martini | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5
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La forma “vabbè, dai” può significare “tutto sommato, alla fine”. Esempio: – La torta che ho cucinato ieri è venuta peggio del solito, era un po' bruciacchiata e sapeva troppo di uova. – Vabbè, dai, non era così male.
Sebbene l'utilizzo di vabbene sia errato, l'interiezione vabbè è corretta (quanto meno nella lingua parlata); si tratta di un'espressione molto comune (usata per esprimere fretta, impazienza o irritazione) che appare nei principali dizionari della lingua italiana (tra cui il De Mauro); differentemente da va bene l' ...
"Bene" oggi ha due significati, a volte avvicinati, a volte contrapposti: vuol dire, per un verso, "benessere", felicità, per un altro, "bontà", moralità.
È l'avverbio corrispondente all'agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, vantaggioso, in modo insomma da dare soddisfazione piena: agire b., comportarsi b.; eseguir b. un lavoro; hai fatto b.
Avverbi semplici: sono quegli avverbi che hanno una propria forma, e che pertanto non sono né derivati da altre parole, né composti assieme ad altre parole. Per esempio: presto, male, bene, tardi, sempre, meno, già.