In che lingua pensano i sordi dalla nascita?

Domanda di: Maika Gallo  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Se una persona è nata sorda, in che lingua pensa? Pensano nella loro lingua madre o in altre lingue come qualsiasi persona, e pensano anche nella lingua dei segni.

Chi nasce sordo come pensa?

Chi è sordo e non riesce a parlare sviluppa egualmente un pensiero che si fonda su altri aspetti come le immagini e la scrittura. Chi è sordo preverbale sviluppa pensieri legati al concreto, mentre ha notevoli difficoltà nel formulare pensieri astratti.

Come parla un sordo dalla nascita?

Nel loro linguaggio. Anche il sordo dalla nascita si relaziona con gli altri, genitori, familiari e poi gli altri e trovano un mezzo per comunicare. Si sviluppa un linguaggio non lineare e sequenziale come le lingue che parliamo, ma fatto di concetti e immagini che racchiudono più elementi comunicativi.

Come mai i sordi parlano male?

Nell'individuo sordo prelinguistico il mutismo si verifica poiché l'apprendimento del linguaggio dipende proprio dall'ascolto delle parole e dalla loro ripetizione da parte del bambino. È chiaro, perciò, che in un individuo sordo fin dalla nascita questa forma di apprendimento non può essere messa in pratica.

Perché la lingua dei segni non è universale?

Per questo il linguaggio dei segni non è universale: ogni comunità di sordi ha la sua lingua, radicata nella cultura in cui si è sviluppata.

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