Obiettivi delle retate erano tutti coloro che non accettavano l'egemonia iugoslava. I baratri venivano usati per l'occultamento di cadaveri con tre scopi: eliminare gli oppositori politici e i cittadini italiani che si opponevano (o avrebbero potuto opporsi) alle politiche del Partito Comunista di Jugoslavia di Tito.
Che origine hanno le cause del massacro delle foibe?
Sul piano della responsabilità politica, la snazionalizzazione delle popolazioni slave, l'invasione e lo smembramento di un intero Stato, l'oppressione sanguinaria delle popolazioni civili sono alla base della rivolta e della richiesta di giustizia delle masse popolari italiane, slovene e croate.
Qual è il contesto storico che porto alla tragedia delle foibe?
La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone.
Tra il maggio e il giugno 1945 migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia furono uccisi dall'esercito del maresciallo Tito, gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati, dove morirono di stenti e malattie. La testimonianza di un sopravvissuto.
Nel 2005 gli italiani furono chiamati per la prima volta a celebrare il Giorno del Ricordo, in memoria dei quasi ventimila italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale.