Solo due parole un po' capricciose fanno eccezione: taccuino che si scrive con due C e soq
q
Q maiuscola o q minuscola è la quindicesima lettera dell'alfabeto italiano e la diciassettesima dell'alfabeto latino. In italiano il suo nome esteso è cu (/ku/), ma viene talvolta scritto anche qu, mantenendo inalterata la pronuncia.
quadro con due Q. In tutti gli altri casi si usa cq: è facile da ricordare perché si trova in acqua e in tutti i suoi derivati: acquario, acquazzone, acquedotto, acquitrino, acquerello e anche acquolina!
La “regola” è uno stratagemma mnemonico di comodo e d'altri tempi che si limita a coprire le circostanze più frequenti d'uso. Va detto, viceversa, che «per indicare il grado intenso /kkw/ la grafia normale è cqu: acqua, giacque, nacque. Si ha qq in soqquadro e nel raro biqquadro» (Luca Serianni, Italiano, cap.
È un errore ortografico perché “perché” va scritto con accento acuto (quello che va verso destra) e non grave (quello che va verso sinistra). L'accento acuto o grave, in italiano, ci dice se la sillaba tonica (quella su cui mettiamo l'accento nel parlato) va pronunciata aperta o chiusa.
4. Un significato simile lo ha anche il plurale acque (le acque di un fiume), usato in particolare per indicare un tratto di mare (la nave è nelle acque di Genova) o una sorgente termale (le acque di Montecatini). 5.