Normalmente dura 28 giorni ma ogni 4 anni viene aggiunto un giorno, il 29 febbraio. Quando ciò accade si parla di anno bisestile, cioè un anno composto da 366 giorni anziché dai canonici 365.
L'usanza di aggiungere al calendario un giorno ogni quattro anni alla fine di febbraio risale alla promulgazione del calendario giuliano nell'anno 46 a.C. Il giorno in più veniva introdotto, ogni 4 anni, dopo “il sesto giorno prima delle Calende di marzo”, divenendo il “sesto bis”, da cui l'aggettivo bisestile.
L'idea dell'anno bisestile venne a Giulio Cesare nel 46 a. C. , quando ancora veniva conteggiato dopo il 24 febbraio, cioè prima delle calende di marzo. L'applicazione degli anni bisestili è stata però definitivamente regolarizzata da Ottaviano Augusto a partire dall'8 d.
Il 30 febbraio è un giorno inesistente nel calendario gregoriano poiché il mese di febbraio ha 28 o 29 giorni. Tuttavia a volte, nella storia di alcuni paesi, esso ebbe un trentesimo giorno.
Come viene detto l'anno in cui il mese di febbraio ha 29 giorni?
Come s'è detto, un anno in cui il mese di febbraio conta 29 (e non 28) giorni è detto bisestile. Il nome deriva dal latino bis sextus, "due volte sesto", riferito al giorno aggiunto (non all'anno). D'altra parte, nell'antico calendario romano il giorno intercalato ogni quattr'anni era quello che seguiva il 24 febbraio.