Domanda di: Dott. Diana Guerra | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.6/5
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L'inflazione dà un aiuto alla riduzione del debito in rapporto al Pil aumentando la crescita del Pil nominale, almeno fino a quando i tassi di interesse nominali, che determinano la crescita del debito, rimangono inferiori al tasso di inflazione.
L'effetto netto di questo paradosso è la riduzione della domanda aggregata, che porta a una minore produzione, a licenziamenti e a un'economia in crisi. L'inflazione facilita anche i debitori, che ripagano i loro prestiti con denaro di valore inferiore a quello preso in prestito.
L'inflazione avvantaggia i debitori, e quindi principalmente le aziende e gli Stati, mentre penalizza i creditori, e quindi risparmiatori e lavoratori. Sull'inflazione pesa la flessione del costo del petrolio e dell'energia in genere.
Per definizione, l'inflazione aiuta i debitori e penalizza i creditori e la Repubblica Italiana, con circa 2.300 miliardi di obbligazioni in circolazione, riceve dall'inflazione un sostanzioso contributo per rendere sostenibile il proprio debito.
Quali sono gli effetti dell'inflazione sulla vita di tutti i giorni?
L'inflazione provoca una riduzione dell'offerta di risparmi: le famiglie, prevedendo degli aumenti dei prezzi futuri, preferiscono acquistare oggi anche beni dei quali avranno bisogno in seguito. In questo modo esse ridurranno la liquidità in loro possesso e soggetta a perdita di valore.