L'adesione alla NATO significò per la Marina Militare il riconoscimento e l'attribuzione di compiti ben determinati e commisurati alle potenzialità esprimibili all'epoca, in un contesto geografico di svantaggio dovuto ad un'estensione costiera di oltre 8.000 km da sorvegliare e proteggere.
Il 27 marzo anche il Senato autorizzò l'ingresso dell'Italia nel Patto atlantico. Il 4 aprile sarebbe seguita la firma a Washington, e poi il 4 maggio del 1949, a Roma, il governo De Gasperi firmò l'accordo sull'ingresso dell'Italia nella NATO.
L'art. 10 del Trattato del Nord Atlantico descrive come gli Stati possano entrare nella NATO: « I membri possono invitare previo consenso unanime qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica ad aderire a questo trattato.
La base Nato più importante e strategica è la Naval Air Station di Sigonella, in Sicilia. Si trova nella piana di Catania e da qui opera la componente aerea della Marina statunitense: si tratta del principale hub per le operazioni americane nel Mediterraneo.
Ce ne sono in totale nove: la prima, che vi abbiamo già anticipato, è quella di Camp Darby presso Pisa, in Toscana. In Friuli si trova la base aerea di Aviano, mentre in Veneto (precisamente a Vicenza) se ne trovano ben due: la celebre Caserma Ederle e Camp Del Din, entrambe ospitanti truppe della US Army.