Domanda di: Boris Valentini | Ultimo aggiornamento: 13 dicembre 2023 Valutazione: 4.7/5
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Una volta morto Burro, Seneca si sente sempre più fragile, in pericolo. Allora, con grande abilità non disgiunta da un'alta dignità personale, chiede udienza all'imperatore e gli prospetta l'oppor- tunità di allontanarsi dalla corte e ritirarsi a vita privata.
Così, memore del suicidio di un amico, Marcellino, Seneca si immerse in una vasca d'acqua bollente per favorire la perdita di sangue «spruzzandone i servi più vicini e dicendo di fare con quel liquido libazioni a Giove Liberatore».
Per quanto fosse un eccellente oratore, ebbe dei grandi problemi con gli imperatori: essi erano ostili nei suoi confronti (ad esempio Caligola voleva farlo uccidere soltanto perché era stato convinto da una donna che egli era gravemente malato e che sarebbe morto).
A sua madre Elvia, sofferente per la lontananza del figlio, scrive dall'esilio in Corsica nel 41, e la rassicura sulla sua condizione di esule e sulla convenienza di quella situazione per le sue meditazioni. Polibio era un potente consigliere dell'imperatore Claudio ed aveva perso un figlio.
I suoi rapporti con gli imperatori iniziarono sin da subito con il piede sbagliato: Caligola progettò di farlo uccidere, non si attuò solo perché una donna potente a corte lo convinse del fatto che Seneca fosse molto malato e sarebbe morto da un momento all'altro; Claudio, nel 41 d.C., istigato dalla moglie Messalina, ...