“Nonno in cariola” solitamente è inteso nella sua condizione di morto ed utilizzato nel più noto degli insulti romaneschi, aggravato dal fatto che fosse un malato di serie B in queste grosse strutture, che come oggi soffrono spesso di pochi spazi rispetto al numero dei bisognosi di cure adeguate.
I malati venivano messi al centro della corsia seduti in una specie di scomoda poltrona, detta la “cariola”. L'imprecazione “E DE TU NONNO IN CARIOLA” deriva proprio da questo. L'offesa la si attribuisce ad un avo morto in ospedale in condizione di malato in soprannumero.
Questo proverbio ci ricorda in maniera molto immediata quanto sia inutile fare congetture astratte, immaginando situazioni impossibili. “Se mia nonna avesse avuto le ruote, sarebbe stata un carretto”; con questi toni volutamente surreali si riporta l'interlocutore alla realtà, al qui e ora.
carriola (o lettuccio), nome dato in passato a una specie di divano, per lo più a ruote, che si usava tenere sotto il letto e si tirava poi fuori quando occorresse per farvi dormire qualcuno o anche per la siesta diurna.
L'approccio migliore quindi è cercare di dare spiegazioni concrete, facendo riferimento a esperienze dirette che il bambino ha già fatto. Ad esempio, l'andamento delle stagioni o il ciclo di vita di fiori o piante presenti in casa possono essere utili per spiegare il nostro essere “temporanei”.