“I prezzi molto alti dell'energia continuano a essere il principale fattore alla base di questo andamento. I problemi di approvvigionamento si stanno attenuando, ma continuano a spingere i prezzi al rialzo. Anche il tasso di cambio ha contribuito all'incremento dell'inflazione, rendendo più costose le importazioni”.
I tassi d'interesse potrebbero scendere a partire dal 2024
In questa situazione d'instabilità il governo italiano sta facendo di tutto per agevolare i più giovani ad accedere ad un mutuo per l'acquisto della prima casa.
Nel mese di novembre si supponeva che la riduzione dei tassi dei mutui potesse arrivare già tra la fine del primo e l'inizio del secondo semestre 2023. Con la recente stretta della BCE purtroppo si dovrà attendere la fine del 2023 per valutare una riduzione dei tassi.
A pagarne conseguenze più pesanti saranno i mutui a tasso variabile, con un progressivo aumento che li ha visti passare da valori negativi (-0,58% a dicembre 2021), al 2,45% attuale (tasso Euribor 3 mesi Osservatorio MutuiOnline del 24 gennaio 2023).
Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 3,50%, al 3,75% e al 3,00%, con effetto dal 22 marzo 2023.