Il calendario gregoriano guadagna un giorno rispetto a quello giuliano ogni volta che "salta" l'anno bisestile: così la differenza, che era di 10 giorni nel 1582, è diventata di 11 giorni nel 1700, di 12 nel 1800, di 13 nel 1900; sarà di 14 giorni nel 2100, di 15 nel 2200 e così via.
Il calendario giuliano è tuttora in uso in Etiopia, sia dallo Stato sia dalla Chiesa. Il calendario giuliano è seguito soprattutto dalla Chiesa serba, macedone, russa, georgiana e di Gerusalemme.
Dapprima entrato in vigore nei paesi cattolici come Italia, Spagna e Portogallo, il calendario gregoriano è ora per la sua praticità in uso in gran parte del mondo, con alcune eccezioni. Il Doodle di oggi ricorda l'introduzione del calendario gregoriano.
Il calendario giuliano era stato introdotto da Giulio Cesare nel 46 a. C.. Siccome, però, non era molto preciso, nei suoi oltre 1500 anni di vita aveva accumulato un ritardo di ben 10 giorni sul vero tempo solare, tanto che faceva cadere l'equinozio di primavera l'11 marzo anziché il 21.
non siano bisestili. In conclusione, la riforma gregoriana prevede questo: «i giorni dell'anno sono 365, più uno ogni quattro anni, meno tre ogni quattro secoli e meno tre ogni diecimila anni» (Antonino Zichichi 2006).