Domanda di: Sig. Elio Lombardi | Ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2023 Valutazione: 4.7/5
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Vediamo un esempio: Io (soggetto) mangio (verbo) una mela (oggetto) → una mela (soggetto) è mangiata (verbo passivo) da me (persona da cui è compiuta l'azione)
La forma passiva si usa per esprimere un'azione subita dal soggetto. Vediamo un esempio di trasformazione da una forma attiva a una forma passiva: – Paolo (soggetto) legge (verbo attivo) un libro (complemento oggetto) ⇒ un libro (soggetto) è letto (verbo passivo) da Paolo (complemento d'agente).
Un verbo è di forma passiva quando il soggetto della frase non compie, ma subisce l'azione espressa dal verbo. Chi compie l'azione si chiama agente, o in analisi logica, complemento d'agente (se è una persona) o di causa efficiente (se è una cosa). Tutti i verbi, transitivi e intransitivi, hanno forma attiva.
Per costruire la forma passiva di un verbo viene usato l'ausiliare essere seguito dal participio del verbo e dalla preposizione “da” per riferirci al complemento d'agente: Lo studente apre il libro. Il libro è aperto dallo studente.
In questi esempi Marco è il soggetto della frase e la mela l'oggetto; in altre parole l'oggetto subisce l'azione del verbo e il soggetto è chi fa l'azione (l'agente). Nella forma passiva, invece, il soggetto non è l'agente dell'azione ma la subisce: La mela è mangiata da Marco.