Quale è il periodo di massima incidenza di infezioni opportunistiche dopo il trapianto renale?
Domanda di: Alan Ferretti | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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La maggior incidenza di IVU si registra nel primo anno post-trapianto (74%), in particolare nel primo trimestre, per poi decrescere nei mesi successivi, fino a raggiungere un plateau (22%) a 3 anni dal trapianto (7).
Quali sono le principali complicanze che si manifestano a seguito di un trapianto?
Le infezioni che possono insorgere nei riceventi di trapianto includono le stesse che potrebbero insorgere in qualsiasi persona nel periodo post-operatorio. Includono l'infezione del sito chirurgico o dell'organo trapiantato, la polmonite e le infezioni delle vie urinarie.
Compare, generalmente, nei primi mesi dopo il trapianto. I disturbi (sintomi) che indicano la presenza di un rigetto acuto sono: malessere generale, tachicardia, febbre, nausea, vomito e, nei casi più gravi, segni clinici di scompenso cardiaco.
La durata dell'intervento di trapianto è approssimativamente di 4 ore. Il rene comincerà lentamente a funzionare dal momento in cui sarà ricollegato alla circolazione sanguigna e non sarà più necessaria la terapia con dialisi.
Qual'è la principale causa di morte nei trapiantati di organo solido dopo il primo anno di vita del trapianto?
Nei trapiantati di rene il 38% delle cause di morte è legato ad una patologia cardiovascolare spesso con rene ancora ben funzionante; nei trapianti sia di cuore che di fegato le patologie vascolari, dopo il primo anno di vita del trapianto, costituiscono una delle principali cause di morte.