I pazienti che assumono statine vanno spesso incontro a effetti collaterali quali disturbi gastrointestinali, atralgia, mialgia e disturbi del sonno. Questi, tuttavia, potrebbero non essere causati dalle caratteristiche molecolari del trattamento ma dal fatto stesso di assumerlo.
Le statine agiscono anche sui livelli dei trigliceridi nel sangue, con un effetto più modesto rispetto al colesterolo, riducendoli circa del 10%. Le statine hanno proprietà antinfiammatorie in grado di proteggere le pareti delle arterie, riducendo così il rischio di eventi cardiovascolari quali infarto, angina e ictus.
Le statine possono causare dolore e fastidio ai muscoli (miopatia da statine). Più la dose è alta, più aumenta il rischio di soffrire di problemi muscolari. Nei casi più gravi, le cellule dei muscoli possono “rompersi” (rabdomiolisi) e rilasciare nel sangue una proteina, la mioglobina, che può danneggiare i reni.
Il dolore muscolare associato all'utilizzo delle statine è spesso amplificato per una sorta di effetto "nocebo". In sostanza capita che ci si attenda questo effetto collaterale e quindi lo si sperimenti veramente a causa di un condizionamento psicologico.
Cosa prendere al posto delle statine per abbassare il colesterolo?
L'Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato e concesso l'autorizzazione alla vendita di nuovi farmaci per curare gli alti livelli di colesterolo: si tratta di Evolocumab e Alirocumab, anticorpi monoclonali inibitori del PCSK9 che sono in grado di ridurre i livelli di colesterolo fino al 75% del loro valore di base.