Accettando un lavoro in nero non si ha diritto a nulla perchè non si è in nessuna regola e nessun contratto, TFR (un mese all'anno in più pagato a fine lavoro), ferie (26 giorni pagati all'anno pur restando a casa propria), permessi retribuiti, corsi di riqualificazione, tredicesima (un mese in più pagato a Natale), ...
Come tutelarsi da una badante che dichiara di aver lavorato in nero?
Come difendersi da una causa di lavoro badante in nero? Il miglior modo per difendersi da una badante in nero che minaccia una vertenza è quello di procedere ad una regolare assunzione, riconoscendo alla lavoratrice ogni diritto previsto da Ccnl, da retribuzione a ferie, permessi, malattia.
Chi ha lavorato in nero ha diritto alla liquidazione?
Una delle domande più comuni è: “se ho lavorato in nero, ho diritto alla liquidazione?”. La liquidazione, nota anche come TFR (trattamento di fine rapporto) è dovuta per legge in caso di lavoro subordinato. Pertanto, la risposta è positiva, il lavoratore in nero ha diritto al TFR.
Cosa si rischia a non mettere in regola una badante?
Se la badante ha svolto attività irregolare fino a 60 giorni, la sanzione parte da un minimo di € 3.600 e arriva ad un massimo di € 21.600; Se la badante ha svolto lavoro irregolare per oltre 60 giorni, la sanzione oscilla tra un minimo di € 7.200 euro e un massimo di € 43.200.
In questo caso viene commesso un vero e proprio reato, che può essere punito con l'arresto da tre mesi fino ad un anno. Da mettere in conto, poi, anche un'ammenda da 5.000 euro per ogni collaboratore domestico assunto senza permesso di soggiorno.