Domanda di: Sig. Giordano Pellegrino | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.3/5
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Diverse sono le cause che possono scatenare il prurito, come la presenza di condizioni a carico del retto o della mucosa circostante il retto (ascesso, candidosi, dermatite, ragadi, proctite, fistole, emorroidi), la presenza di patologie connesse all'apparato digerente (morbo di Crohn, stitichezza) o problematiche ...
Il modo migliore per trattare il prurito anale è occuparsi del disturbo di base. Ad esempio, si possono assumere farmaci per il trattamento delle infezioni parassitarie (come gli ossiuri) e applicare creme per il trattamento delle infezioni micotiche (come la candida, chiamata anche lievito).
Il Medico che se ne occupa è quindi il Proctologo: un professionista specializzato esclusivamente nella parte finale del tratto gastrointestinale, con profonda conoscenza del canale anale e di tutte le patologie che possono colpirlo.
Il prurito anale è una condizione caratterizzata dalla presenza di una sensazione di pizzicore circoscritta all'ano (l'orifizio attraverso cui il tratto terminale del canale intestinale comunica con l'esterno e tramite il quale vengono espulse le feci) o all'area a questo immediatamente circostante.
Le perdite di sangue sono in genere di piccola entità e sono a volte accompagnate da prurito e/o dolore nella regione anale. Il cambiamento nel diametro delle feci, alternanza di diarrea e stipsi, perdite anomale dall'ano e linfonodi ingrossati a livello della regione anale e inguinale sono altri possibili sintomi.