Quando si usa il vezzeggiativo?
Domanda di: Dott. Caligola Grassi | Ultimo aggiornamento: 19 marzo 2023Valutazione: 4.8/5 (29 voti)
In partic., e più comunem., si chiamano vezzeggiativi (di solito come s. m.) quei derivati di sostantivi e anche di aggettivi, talora di verbi, che connotano affettivamente la parola originaria; sono formati con gli stessi suffissi dei diminutivi, soprattutto -ino, -étto, -ùccio, come fratellino, carino, nasetto, ...
Che differenza c'è tra diminutivo è vezzeggiativo?
L'alterazione è determinata dall'atteggiamento di chi parla; essa in italiano riguarda le dimensioni di qualcosa (diminutivo, accrescitivo) oppure il giudizio affettivo che se ne dà (vezzeggiativo, dispregiativo).
Come si fa un vezzeggiativo?
Come si formano i vezzeggiativi? I vezzeggiativi sono quegli alterati che danno al nome di partenza una connotazione affettiva e si ottengono aggiungendo alla radice suffissi come -etto, -uccio, -uzzo, -ino e -acchiotto.
Come si dice ombrello in vezzeggiativo?
Qual è il vezzeggiativo di vento?
Dim. venticèllo e non com. ventolino, vento o brezza leggera; pegg. ventàccio, vento forte e noioso.
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