Quando si usano i verbi fraseologici?

Domanda di: Sandro Basile  |  Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023
Valutazione: 4.5/5 (53 voti)

I verbi fraseologici sono una categoria di verbi che, unendosi da un altro verbo di modo indefinito (e cioè all'infinito, al participio o al gerundio) servono a precisarne, arricchirne o completarne il significato.

Come capire se è un verbo fraseologico?

I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l'interposizione di una preposizione (a, di, per, da), ne precisano una particolare modalità tempo-aspettuale (➔ aspetto).

Come distinguere i verbi servili da quelli Fraseologici?

Tre sono i verbi servili più importanti e questi sono: dovere, potere e volere. E possono essere seguiti da verbi come osare, desiderare, preferire. I verbi fraseologici invece sono quei verbi che si uniscono ad altri, pur avendo un loro significato autonomo, fornendo un solo predicato nella perifrasi.

Come si chiamano i verbi fraseologici?

I verbi fraseologici vengono definiti anche verbi aspettuali o verbi ausiliari di tempo e i verbi a cui si accompagnano sono sempre all'infinito, al participio o al gerundio.

Quando si usano i verbi servili?

I verbi servili sono quelli che reggono l'infinito di un altro verbo, attribuendo all'azione una specifica modalità. I verbi servili esprimono per esempio desiderio, proposito, possibilità, permesso, capacità o necessità.

Grammatica italiana: verbi fraseologici.