Domanda di: Tazio De luca | Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5
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La pressione del sangue deve rimanere entro un range di valori prestabiliti per assicurare ossigeno e nutrienti a tutti i tessuti. Tale intervallo varia dai 75 agli 80 mmHg per la pressione minima e dai 115 ai 120 mmHg per la pressione massima.
Gli umani sopravvivono a una serie di pressioni atmosferiche. A condizione che sia disponibile ossigeno puro, un essere umano può ancora respirare circa il 12,2% della pressione dell'aria a livello del mare.
Aumentando la profondità si rischia di incappare nella narcosi da azoto. Per questo motivo è consigliato limitare le immersioni con aria a 40 metri di profondità massima e a scendere lentamente in profondità (pare infatti che la velocità di discesa eccessiva oltre i 30 metri sia una delle cause scatenanti la narcosi).
Il record di immersione in apnea appartiene a Umberto Pelizzari con 150 metri e quindi 16 atm di pressione. Per immersione con le bombole la profondità raggiunta è di 313 metri, quindi circa 32 atm.
Quando si scende al livello del mare e poi ci si immerge sott'acqua, la pressione del corpo aumenta, consentendo al sangue e ai tessuti di trasportare più gas. Ancora una volta, per equalizzare le pressioni, il corpo assorbe più gas disciolto dall'aria respirata. Questo fenomeno si chiama saturazione.