Farsi un tatuaggio una scelta che, in qualche misura, può cambiare la vita di una persona: è può segnare un traguardo, un ricordo o un evento, ed altera l’aspetto di una parte del corpo per sempre.

Ci sono però dei casi in cui è sconsigliato farsi un tatuaggio? Chi non può fare i tatuaggi? 
Vediamo insieme 10 casi in cui fare un tatuaggio viene normalmente sconsigliato e in casi in cui, invece, è possibile farli adottando delle accortezze in più.

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Fotosensibilità

La fotosensibilità è una reazione anomala della cute, che diventa particolarmente sensibile ai danni indotti dall’esposizione solare. Nel caso della pelle fotosensibile tatuata, può capitare che si scateni una reazione allergica. Questo comporta gonfiore, prurito intenso, eritemi, eruzioni cutanee. Pare che alcuni colori per tattoo aumentino il rischio di reazioni di questo tipo se combinate con l’esposizione ai raggi solare, come il giallo, che contiene cadmio.

Malattie della pelle

Alcune malattie della pelle possono essere scatenate o raggiungere delle fasi acute in seguito all’esecuzione dei tatuaggi, come la psoriasi, l’eczema o la dermatite seborroica. Per chi soffre di queste patologie cutanee, è sempre preferibile valutare attentamente se è il caso di realizzare un tatuaggio e, in ogni caso, fare un patch test prima di procedere con l’esecuzione.

Nevi o altre lesioni pigmentate nell’area da tatuare

I nei (o nevi) non andrebbero mai tatuati. Il tatuatore dovrebbe sempre mantenere una distanza di circa un centimetro dal neo. Il motivo? I tatuaggi di per sé non causano il melanoma, ma possono mascherarlo e impedirne una diagnosi tempestiva. Se quindi l’area che desideriamo tatuare ha dei nei, è bene valutare se il design ci piacerà lo stesso una volta che sarà completato.

Predisposizione ad allergie

Anche se le formule dei colori per tatuaggi vengono migliorate sempre più, molti di questi contengono comunque sostanze irritanti per la pelle e potenzialmente allergeniche. Colori come il rosso e il giallo (e i loro derivati, come l’arancione) sembrano essere i colori a maggior rischio di reazione allergica.

Una reazione allergica da inchiostro può manifestarsi subito o a distanza di giorni dall’esecuzione, causano vari sintomi la cui gravità varia in base all’allergia. Chi sa di essere predisposto o ha avuto reazioni avverse in passato dovrebbe fare particolare attenzione, chiedendo sempre di fare un patch test prima di procedere con l’esecuzione di tutto il tattoo.

Diabete

In linea generale un malato di diabete non dovrebbe farsi un tatuaggio o un piercing, perché questa patologia compromette la normale guarigione dei tessuti, esponendo la persona a un maggior rischio di infezioni. Dire però che un malato di diabete non può farsi un tatuaggio o un piercing non è corretto, in alcuni casi è possibile adottando delle misure d’ulteriore sicurezza.
Chi soffre di diabete e vuole farsi un tattoo dovrebbe innanzitutto parlarne col proprio medico: conoscendo bene la patologia, lo storico del paziente e il modo in cui lui/lei gestiscono la malattia, può dare un consiglio specifico e mirato.
Se il medico da l’ok per l’esecuzione del tatuaggio, è fondamentale (ancor più del solito) che la persona affetta da diabete si rivolga a un tattoo studio serio, che segue tutte le norme igieniche e che utilizza materiali e colori di ottima qualità.
Il tatuatore deve poi essere informato che il cliente ha il diabete. In questo modo potrà tenere conto delle necessità della persona e fornire quante più informazioni possibili sulla guarigione e la pulizia ottimale del tatuaggio.

Anomalie cardiache o cardiovascolari

Chi soffre di patologie cardiache o cardiovascolari serie dovrebbe sempre valutare col proprio medico se è il caso o meno di sottoporsi a un tatuaggio. In alcuni casi ad esempio, il medico potrebbe prescrivere degli antibiotici per scongiurare il rischio di infezioni, che nel caso di alcune persone affette da malattie cardiache o cardiovascolari, potrebbero rivelarsi particolarmente gravi.

Condizioni immunosoppressive o malattie che predispongono alle infezioni

L’esecuzione di un tatuaggio sottopone il corpo a uno stato di stress che può essere dannoso per le persone che soffrono di patologie immunodepressive. In questi casi, l’esecuzione di un tatuaggio deve essere valutata attentamente insieme al medico, perché in alcuni casi il rischio di contrarre un’infezione durante l’esecuzione o in seguito, durante la guarigione, potrebbe compromettere seriamente la salute della persona.

Epilessia

Normalmente alle persone che soffrono di epilessia viene sconsigliato di sottoporsi all’esecuzione di un tatuaggio, perché lo stress della procedura potrebbe essere causa di una crisi. Tuttavia, oggi molte persone affette da epilessia assumono farmaci in grado di tenere le crisi sotto controllo, rendendo così possibile la realizzazione di un tatuaggio. Anche in questo caso, potrebbe essere una buona idea parlarne col proprio medico per capire come scongiurare qualsiasi complicazione.

Gravidanza e Allattamento

Durante la gravidanza e l’allattamento è sconsigliato farsi un tatuaggio o un piercing per un motivo molto semplice: per quanto minimo possa essere, è un rischio inutile per la mamma e per il bambino. A differenza di molte delle patologie e complicazioni menzionate sopra, la gravidanza e allattamento sono fasi temporanee. Meglio quindi aspettare che il bimbo sia nato e che l’allattamento sia terminato, perché in fondo…il nuovo tattoo (o piercing) può anche aspettare!