A cosa fanno bene i germogli?

Domanda di: Mauro Giordano  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
Valutazione: 5/5 (51 voti)

Come spiegano i nutrizionisti, i germogli stimolano il metabolismo e forniscono all'organismo il riposo necessario per la rigenerazione, favorendo anche l'assimilazione degli altri alimenti. Secondo alcune ricerche [1], i germogli rafforzano il sistema immunitario e rallentano l'invecchiamento.

Quanti germogli si possono mangiare al giorno?

Insomma, i germogli sono dei veri e propri integratori naturali. Essendo alimenti molto concentrati e attivi, vanno però consumati in modo ragionevole: vanno bene 50-100 g alla settimana, consumati in 2-3 pasti, alternando preferibilmente differenti tipi sia per la varietà nutrizionale sia per quella gustativa.

Quali sono i germogli più buoni?

Non solo, questi germogli sono degli ottimi ricostituenti ed è per questo che se ne consiglia il consumo nei periodi di stanchezza e spossatezza.
  • Germogli di Fagioli Azuki. ...
  • Germogli di Fieno Greco. ...
  • Germogli di Finocchio. ...
  • Germogli di Girasole: ...
  • Germogli di Erba Medica e Crescione. ...
  • Germogli di Medica e Senape.

Quali germogli non si possono mangiare?

Sono tossici tutti i germogli delle solanacee, ovvero i germogli dei pomodori, i germogli dei peperoni, i germogli delle melanzane e di altri vegetali appartenenti a questa famiglia. Ma anche molte rosacee hanno germogli tossici, che contengono una quantità di cianuro non trascurabile.

Quando mangiare i germogli?

Quando consumare i germogli? “Possono essere consumati veramente in ogni momento della giornata e come meglio preferite. Io, ad esempio, li mangio la mattina a colazione ma sono ottimi anche a pranzo prima del pasto. Tra l'altro aiutano a preparare l'apparato digerente alla digestione.

I germogli della salute