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Quali sono le giuste cause per potersi licenziare?
I motivi più frequenti riconosciuti come giusta causa di licenziamento sono:
Falso infortunio e falsa malattia del dipendente; Violazione del patto di non concorrenza; Scorretto uso dei permessi per ex legge 104/92; Falsa timbratura del cartellino; Perdita dei requisiti CIG (Cassa Integrazione Guadagni);
Quali sono i motivi per licenziare una persona?
Il licenziamento è legittimo nei seguenti casi: mancato rispetto delle direttive aziendali, assenze ingiustificate, falsificazione e divulgazione di documenti/dati aziendali, negligenza o scarso rendimento e omissione di informazioni rilevanti.
Da quando il datore di lavoro può licenziare?
Il datore di lavoro può procedere a licenziare per motivi legati a crisi aziendale o ad un cambiamento nell'organizzazione del lavoro. Per esempio, in caso di calo nella produzione che mette in crisi l'azienda, il datore di lavoro, dimostrando di migliorare la situazione dell'azienda, può licenziare il lavoratore.
Chi rilascia il certificato di inabilità al lavoro?
Il medico le certifica un'inabilità al lavoro del 100 per cento per quattordici giorni, poi del 50 per cento per altre quattro settimane.
Quante persone si possono licenziare?
Quando può avvenire? La legge stabilisce che il licenziamento collettivo è possibile solamente per le aziende con più di 15 lavoratori, nel momento in cui si decide di licenziare almeno 5 dipendenti in un arco temporale di 120 giorni.
Come assentarsi dal lavoro per assistere un genitore?
Il lavoratore ha diritto di assentarsi dal lavoro per 3 giorni al mese o, in alternativa, per 18 ore al mese. E' il diritto concesso al lavoratore di assentarsi dal lavoro per 3 giorni al mese o, in alternativa, per 18 ore al mese per assistere familiari con handicap in condizione di gravità.
Cosa spetta a chi assiste un familiare con 104?
33 della Legge 104 si occupa dei caregiver: al comma 3 è previsto il diritto per il lavoratore dipendente (pubblico o privato) che assista una persona con handicap di usufruire di 3 giorni (anche continuativi) di permesso mensile retribuito come retribuzione standard, coperto da contribuzione continuativa.
Chi assiste un genitore disabile?
Il termine inglese caregiver viene utilizzato per definire quella persona che si occupa di qualcuno non autosufficiente: solitamente si parla di caregiver familiare, ovvero di un parente che gestisce un paziente che ha bisogno di assistenza continua e che si impegna nelle attività quotidiane di cura dell'assistito.
Cosa si perde con la legge 104?
Pertanto nei giorni di congedo straordinario per assistere il familiare con la legge 104 art. 3 comma 3, non maturano ferie, rateo tredicesima e quota TFR, che saranno calcolati in base all'effettivo lavoro prestato.
Quanto ti tolgono con la 104?
Detrazione IRPEF del 19% L'importo massimo detraibile è 18.075,99 €. Si può usufruire della detrazione ogni 4 anni a meno che il mezzo non venga demolito o rubato. La detrazione può essere sfruttata nel momento in cui si è sostenuta la spesa oppure si può suddividere in 4 quote annuali.
Chi paga la legge 104 INPS o datore di lavoro?
I periodi di assenza del lavoratore in permesso Legge 104 sono economicamente coperti dall'INPS, attraverso un'indennità anticipata in busta paga dal datore di lavoro. Quest'ultimo potrà successivamente recuperare quanto a carico dell'Istituto, riducendo i contributi da versare con modello F24.
Quali patologie per inabilità al lavoro?
Stiamo parlando di malattie neurologiche (sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, epilessia, emiplegia), malattie psichiche (disturbo amnesico, schizofrenia, depressione, ritardi mentali, disturbi del comportamento), malattie legate all'udito (completa o parziale sordità), malattie visive (ipovisione ...
Quanto prende un invalido al 100% con inabilità al lavoro?
Ricordiamo che per le pensioni d'invalidità civile totale al 100% viene corrisposto anche un aumento generale, che porta la pensione del 2023 a 386,27 euro mensili, se non si superano i limiti reddituali di 9.102,34 euro per il beneficiario non coniugato e 15.644,85 euro per quello coniugato (cumulati con il coniuge).
Che differenza c'è tra invalidità e inabilità al lavoro?
Siamo sempre nell'ambito prima delineato: età lavorativa, problemi organici e loro ricaduta sulla capacità di produrre reddito. A differenza della invalidità però l'inabilità (che è il parametro utilizzato dall'Inps e in generale dagli enti assicurativi) è relativa alle capacità lavorative del singolo individuo.
Quanto costa al datore di lavoro licenziare un dipendente?
L'importo del ticket licenziamento è fissato in misura pari al 41% del massimale mensile di disoccupazione (il cui importo è comunicato con apposita circolare INPS ogni anno) per ogni 12 mesi di anzianità aziendale del cessato negli ultimi tre anni. Per quest'anno si considera la circolare n. 14 del 3 febbraio 2023.
Cosa succede se uno viene licenziato?
Qualora si venga licenziati per giustificato motivo si avrà diritto al preavviso, al TFR (trattamento di fine rapporto) e all'indennità di disoccupazione (la cosiddetta NASPI).
Quanti soldi prendi se vieni licenziato?
137/2021 e per il massimale previsto dalla circolare n. 14/2023 (nel 2022 il riferimento era la circolare n. 26/2022), il ticket di licenziamento ammonta a euro 603,11 (41% del massimale mensile di 1.470,99 euro) per ogni anno di servizio del lavoratore cessato, fino ad un massimo di euro 1.809,33.
Chi ha un contratto a tempo indeterminato può essere licenziato?
Il datore di lavoro può licenziare un dipendente a tempo indeterminato solo per una giusta causa, ossia solo in caso di gravi azioni commesse dal lavoratore che non permettano lo svolgersi della normale attività.
Come capire se si sta per essere licenziati?
Ecco alcuni segnali che devi tenere in considerazione per capire se il tuo capo “vuole farti fuori”.
Il tuo capo dà troppa importanza a dettagli che non sono rilevanti. ... Per te non esistono più né carriera né “futuro” ... All'improvviso devi tenere traccia di qualsiasi cosa.
Chi viene licenziato per assenza ingiustificata ha diritto alla disoccupazione?
Non tutti sanno che rientrano nella disoccupazione involontaria il licenziamento disciplinare per giusta causa (c.d.licenziamento in tronco per assenza ingiustificata) o per giustificato motivo e di conseguenza il lavoratore può avere accesso all'indennità anche in questi casi.