Domanda di: Ian Montanari | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.7/5
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Da ricordare. Il termine "philofobia" deriva dall'unione da due parole greche - "philo" (amore) e "fobia" (paura) - pertanto significa letteralmente "paura di amare". Le persone che soffrono di questo disturbo fobico temono l'amore romantico o la formazione di legami emotivi di qualsiasi tipo.
Si parla dunque di filofobia o paura di innamorarsi mentre altri parlano di anoressia sentimentale, quando non si riesce ad amare davvero per il timore di soffrire (o soffrire ancora), ipercontrollando i propri sentimenti e esasperando il proprio bisogno di indipendenza e invulnerabilità.
In questo caso, il philofobico, non ha paura dell'innamoramento in sé ma della propria reazione quando si innamora. L'amore potrebbe portarlo infatti a perdere il controllo sulle proprie emozioni, facendolo comportare in maniera istintiva e non razionale. La paura di aprirsi completamente all'altro.
Come ogni altra fobia che si rispetti, chi ha paura di amare (philofobia), riconosce una paura marcata ed eccessiva nei confronti della situazione temuta e una risposta ansiosa ed immediata all'esposizione della stessa, di fronte alla quale mette in atto la strategia dell'evitamento.
La paura di amare è una condizione di inibizione emotiva che può portare ad uno stato di alienazione dalle relazioni. Ogni relazione umana richiede una certa quantità di coinvolgimento emotivo, ma le persone che soffrono di filofobia sono spesso incapaci di sviluppare un attaccamento affettivo.