Domanda di: Vera Fabbri | Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2023 Valutazione: 4.3/5
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Le tombe egiziane si dividevano in tre tipi: mastabe, a gradoni e a facce lisce. Le mastabe aveva la forma a tronco di piramide, cioè a trapezio, e solitamente vi si entrava solamente per i riti al defunto, dato che quest'ultimo non vi si trovava all'interno, ma sotto terra.
La tomba era il luogo in cui il corpo doveva essere conservato e dove dovevano tornare periodicamente gli altri elementi. Essa era concepita con una parte sotterranea, ermeticamente chiusa, nella quale era deposto il defunto con il corredo, e una parte aerea aperta, nella quale si celebrava il culto funerario.
La màstaba è un particolare tipo di tomba monumentale utilizzata durante le prime fasi della civiltà egizia. Il termine, che è stato ripreso in archeologia per riferirsi a questo tipo di costruzione funeraria, significa "panca" o "banchetto".
Si tratta di tombe monumentali, fuori dalla terra e a forma di piramide. All'interno si nascono i sarcofagi dei faraoni e dei reali, a cui erano riservate le piramidi. Tomba mastaba, simile alla prima categoria e sempre dalla forma a piramide, ma a gradoni.
Perché le piramidi erano così grandi dal punto di vista dimensionale? Secondo gli antichi Egizi il re era un Dio che discendeva sulla terra per ritornare in cielo dopo la morte. Le dimensioni imponenti segnalavano, dunque, che la tomba che stava sotto o dentro di esse ospitava il corpo di un Dio, non di un uomo.