Domanda di: Sig. Jack Marino | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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Il modo diretto per difendersi da un accertamento fiscale è la predisposizione di un istanza in autotutela. Con questo è possibile far valere osservazioni e contestazioni prima di un eventuale ricorso tributario.
Di solito il Fisco mette in moto il processo che porta il contribuente a subire un accertamento fiscale, quando nota delle incongruenze tra le informazioni che riceve dalle varie “fonti di notizia”. Ciò fa presupporre delle possibili dichiarazioni mendaci e di conseguenza gli ispettori vanno a dare un'occhiata.
Il contribuente che si rendesse conto che l'avviso di accertamento è affetto da un vizio così evidente che lo stesso Ufficio, nel riesaminare la posizione fiscale, possa rettificare il proprio operato, può presentare istanza di autotutela all'Agenzia delle Entrate.
La sua attivazione avviene quando i capitali che vengono depositati su un conto corrente corrispondono al reddito dichiarato. Ciò vorrebbe dire che il contribuente ha vissuto senza prelevare denaro, comportamento che desta dei sospetti e farebbe supporre che sia avvenuta un'evasione fiscale.
Che anno sta controllando l'Agenzia delle Entrate?
Il 26 marzo 2022 è scaduto il termine di accertamento per quelle omesse. Questo significa che il 2015 è sepolto a tutti gli effetti e non potrà essere messo in discussione dall'Agenzia delle Entrate.