Quali strumenti usava l'uomo primitivo per coltivare i campi? Per coltivare i campi l'uomo inventò nuovi strumenti: la zappa ottenuta fissando una pietra ad un lungo bastone. Essa gli permetteva di lavorare il terreno e di prepararlo prima della semina con minore fatica.
Come ha fatto l'uomo a ricavare terre da coltivare in pianura?
Il periodo Neolitico in cui gli umani si orientavano verso territori più fertili, spesso vicino ai fiumi o ricavavano spazi da coltivare tagliando vegetazione e bruciando foglie e rami la cui cenere usavano per fertilizzare.
Tra i 10.000 e gli 8.000 anni fa, con la fine del Paleolitico, la specie umana iniziò a diventare sempre più sedentaria e ad abbandonare il nomadismo. In questo processo fu fondamentale la scoperta dell'agricoltura, che legò gli uomini ai terreni coltivati e modificò profondamente le loro abitudini di vita.
I dati archeologici mostrano che la coltivazione di svariati tipi di piante ebbe inizio in luoghi diversi e separati in tutto il mondo nell'epoca geologica dell'Olocene, all'incirca 12500 anni fa. Fu la prima rivoluzione storicamente verificabile del mondo che riguardasse l'agricoltura.
Che cosa facevano gli agricoltori prima della semina?
L'intera famiglia veniva coinvolta nella mietitura. Di solito, gli uomini si occupavano del taglio delle spighe, che, tra l'altro, dovevano essere raccolte rapidamente. I bambini e le donne erano addetti alla raccolta delle spighe che, una volta legate in fascine, venivano trasportate fino all'aia.