Domanda di: Dr. Giovanna Gatti | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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Hercule Poirot, di Agata Christie:
Goloso di cioccolata e caffè, beve vino (non birra) creme de mente, creme de banane, chartreuse, il pomeriggio e la sera una non ben identificata tisana preparata dalla solerte miss Lemon.
Andare a vivere nella serie di Poirot. Cenare al suo fianco nei migliori ristoranti di Londra, fumare un sigaro assieme a Hercule e Hastings davanti al caminetto, rincuorare pallide duchesse disperate, risolvere enigmi e smascherare assassini in un eterno presente non minacciato da guerra né vecchiaia né morte.
Muore a seguito di complicazioni cardiovascolari alla fine del racconto Sipario che ha appunto per sottotitolo L'ultimo caso di Poirot. Questa morte improvvisa è dovuta al fatto che Poirot commette un omicidio, ovvero uccide un serial killer.
Semplice! Hercule Poirot era un rifugiato. Esattamente come i siriani, gli afghani, gli eritrei della nostra contemporaneità. Agatha Christie aveva incontrato un rifugiato belga a Torquay, sua città Natale, e da lì le era nata l'idea del suo detective baffomunito.
Hercule Poirot “muore” nell'opera “Sipario, l'ultima avventura di Poirot” che la sua autrice, la celebre regina del giallo Agatha Christie (1890-1976) aveva scritto durante la Seconda Guerra Mondiale, ma dato alle stampe solo pochi mesi prima della sua morte.