Domanda di: Rosolino Villa | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.6/5
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essendo medici, gli psichiatri possono prescrivere una completa gamma di esami medici e psicologici che, insieme alle colloquio clinico con i pazienti, consentono di formulare una diagnosi, di impostare una corretta terapia farmacologica, e di definire insieme al paziente il corretto percorso di cura e riabilitazione ...
Obbligatorio: è il ricovero previsto secondo legge, in regime di T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio) qualora il paziente abbia alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, che il paziente rifiuta e non sia possibile una cura al di fuori dell'Ospedale.
Il momento della dimissione dall'ospedale dopo una degenza è sempre delicato. Nel caso di ricoveri per problemi psichiatrici, lo è molto di più. E arriva a comprendere anche il rischio di suicidio. Da una struttura di protezione e cura, il paziente può sentirsi «abbandonato» e sprofondare in una crisi profonda.
Che domande fa lo psichiatra? Durante la prima visita generalmente lo psichiatra chiede di descrivere il disagio che ha portato la persona a cercare un aiuto. Successivamente si può cercare di capire quando, come e se c'è qualcosa che può avere causato la sofferenza.
In cosa consiste una visita psichiatrica? Una visita psichiatrica consiste in una prima parte da un colloquio della durata di circa un'ora attraverso il quale si raccolgono i dati e le informazioni relative alla storia clinica del paziente e da una seconda parte costituita da un esame psichiatrico.