Domanda di: Terzo Martino | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.7/5
(22 voti)
Infatti consumavano abitualmente cibi semplici come pane, frumento, orzo, castagno, lenticchie, miglio, fave, ghiande e in tempi di carestia anche le cortecce degli alberi. Il pane era quasi sempre presente, arricchiva le zuppe di legumi.
I poveri mangiavano prevalentemente cereali, talvolta grano, più spesso segale e orzo che consumavano sotto forma di pane, zuppe o minestre, di farinata che era una specie di polenta. C'erano poi ortaggi e legumi: lattughe, rape, cipolle, zucche, cavoli.
I nobili dovevano mangiare selvaggina fresca insaporita con spezie esotiche e mostrare maniere raffinate quando si trovavano a tavola; gli uomini di fatica dovevano accontentarsi di rozzo pane d'orzo, maiale salato e legumi, non ci si aspettava che conoscessero l'etichetta.
I cibi dovevano essere sempre umidi perché umida è la natura del corpo umano. C'era cibi umidi o secchi e freddi o caldi e rispettivi metodi di cottura. Per esempio il maiale era caldo e umido e si poteva arrostire, mentre il vitello era caldo e secco e andava bollito.
Alimenti di origine animale Le carni più diffuse erano di origine domestica: pollame, maiale, pecora. Oppure selvatica: cinghiale, airone, alza-vola, lepre e coniglio. In generale, le autentiche leccornie dei signori feudali erano montoni e cacciagione, in particolare: cinghiali, pernici, fagiani, daini e cervi.