Se la luce indica la forma di un oggetto, le ombre ne definiscono il volume. L'ombra propria è quella che si produce sul corpo per effetto dell'illuminazione. L'ombra proiettata (o portata) è quella che il corpo getta su altre superfici, su oggetti o piani vicini.
Se si considera la presenza di un ulteriore piano π si definisce ombra portata la proiezione della linea separatrice d'ombra su tale piano o su altri eventuali corpi che si trovano nella zona d'ombra definita per la presenza del corpo opaco. Si definisce ombra autoportata l'ombra di un oggetto portata su sé stesso.
Per determinare l'ombra propria della sfera, si tiene in considerazione il fatto che la separatrice di ombra Σ della sfera, appartiene ad un piano α ortogonale al raggio luminoso e passante per il centro della sfera.
Ci sono due tipi di ombre: quella propria e quella portata; l'ombra propria è quella che si forma sull'oggetto, ed è più chiara e sfumata di quella portata, che viene proiettata sul piano d'appoggio o su altri piani.
L'ombra si forma se un oggetto blocca la luce che gli viene direttamente incontro, facendo passare tutt'attorno a sè la luce; una parte di questa viene riflessa, mentre un'altra parte viene assorbita dall'oggetto.