Cosa sostiene il relativismo?

Domanda di: Elsa Farina  |  Ultimo aggiornamento: 29 novembre 2023
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. etico), variando tutti da individuo a individuo, da cultura a cultura, da epoca a epoca.

Cosa sostiene il relativismo morale?

Il relativismo sostiene che ciò che è giusto lo è solo relativamente a un dato codice morale , ma poi pretende che sia ingiusto per ogni essere umano condannare altri sistemi morali anche nel caso in cui una persona non lo condivida.

A cosa si contrappone il relativismo?

L'opposto di relativo è infatti assoluto, così come l'opposto di universale è particolare, l'oggettivo si contrappone al soggettivo, il collettivo all'individuale e così via.

Quali sono i rischi del relativismo?

In terzo luogo, il relativismo può diventare l'origine di nuove forme di razzismo. L'esaltazione delle diversità richiede la difesa della propria unicità, con la conseguente espulsione di tutti i diversi in quanto fonte di contaminazione e deterioramento.

Chi ha inventato il relativismo?

Teoria filosofico-scientifica che viene fatta originariamente risalire al pensiero di Protagora di Abdera (480 - 411 a.C.), che pone in dubbio la possibilità di una conoscenza oggettiva del mondo; spesso, l'impostazione relativistica è estesa dal pensiero sofistico anche al campo della morale.

Luigi Pirandello, poetica e "filosofia del lanternino": il relativismo conoscitivo.