Domanda di: Ing. Cesidia Fontana | Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2023 Valutazione: 4.6/5
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In epoca romana il Rubicone segnò per un periodo (epoca tardo-repubblicana, tra il 59 a.C. e il 42 a.C.) il confine tra l'Italia, considerata parte integrale del territorio di Roma, e la provincia della Gallia Cisalpina ed era quindi vietato ai generali di passarlo in armi.
Il suo obiettivo era semplice: candidarsi al consolato in absentia, cioè senza essere presente fisicamente a Roma. In questo modo, avrebbe goduto della immunità giudiziaria (garantita prima dalla carica proconsolare in Gallia e poi da quella consolare a Roma) in modo ininterrotto.
Fiumicello della Romagna, che nel 1° sec. a.C. segnava il confine fra l'Italia e la Gallia Cisalpina. Nessun magistrato poteva varcarlo a capo di un esercito senza l'autorizzazione del senato: ciò che, invece, fece Cesare il 10 gennaio del 49, iniziando la sua discesa su Roma.
di prender partito, fare un gesto decisivo che impegna a una determinata linea di condotta, come fece Cesare passando il Rubicone contro il volere del senato romano." Passare il Rubicone perciò significa, in altre parole, prendere una decisione importante.
costituiva il confine del territorio di Roma e la Gallia cisalpina e che, nel 49 a.C., fu attraversato da Giulio Cesare al comando delle sue truppe. Pochi altri attraversamenti di confine hanno avuto maggior rilievo nella storia.