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Per cosa è famoso Platone?
L'opera più consistente tra quelle di Platone è la Repubblica, composta da dieci capitoli, opera politica in cui viene esposta la visione platonica di stato ideale. Le opere importanti degli scritti della maturità di Platone furono Il Menone, Il Fedone, Il Simposio, Il Fedro e La Repubblica.
Cosa pensa Platone di Dio?
Platone, con il concetto di Dio come demiurgo, ovvero mediatore tra il mondo intelligibile delle idee e il mondo sensibile della materia, identifica la divinità come intelligenza ordinatrice che plasma la materia e crea le cose del mondo, concretizzandosi come divino artefice del cosmo.
Che cosa sosteneva Socrate?
Cos'è la filosofia per Socrate? Secondo Socrate, si è uomini solo tra gli uomini, perché ciò che fa divenire tali è il rapporto con gli altri. In questo senso, occuparsi di filosofia significa un esame incessante di se stesso e degli altri esseri umani: essere uomini ed essere filosofi sono la stessa cosa.
Come reagisce Platone alla morte di Socrate?
Platone ci descrive nell'Apologia la difesa del suo maestro Socrate durante il processo per la sua condanna a morte. Platone esalta notevolmente la figura del suo maestro, che anche in una situazione così estrema non rinnega la sua ideologia.
Quale fu secondo Platone il merito principale di Socrate?
Sintesi del suo pensiero secondo Platone Questa ricerca parte dal fatto che uno deve anzitutto conoscere se stesso, cioè le proprie possibilità e i propri limiti. Conoscere i propri limiti significa dover ammettere di sapere di non sapere, che è un modo per dire che la ricerca personale della verità non ha mai fine.
Qual è la morale di Socrate?
La morale socratica è basata sulla ricerca della conoscenza e della verità attraverso il dialogo e la riflessione. Socrate credeva che il vero bene dell'essere umano risiedesse nella conoscenza di sé stesso e nella ricerca della virtù, intesa come l'essere in grado di fare ciò che è giusto e buono.
In che senso Platone difende l'insegnamento di Socrate?
La difesa di Socrate da parte di Platone Nell'Apologia Platone esalta la vita del maestro devoto alla ricerca, dichiara infatti che non avrebbe mai abbandonato il compito affidatagli dell'oracolo, ovvero l'esame di se stesso e degli altri per comprendere il sapere.
Cosa ha detto Socrate prima di morire?
L'ultimo discorso di Socrate è breve e si conclude con la celebre frase: "Ma ora è tempo di andare, io a morire, voi a vivere: chi di noi vada verso un destino migliore, è ignoto a tutti, fuorchè al Dio". La morte di Socrate viene descritta da Platone nel dialogo Fedone.
Cosa scrive Platone di Socrate?
L'Apologia di Socrate è un testo scritto in giovane età da Platone. Elaborato tra il 399 e il 388 a.C., è la più credibile fonte di informazioni sul processo a Socrate, oltre a quella in cui la figura del vecchio filosofo è probabilmente meno rimaneggiata dall'autore.
Perché Platone scrive e Socrate no?
Perché Platone scrive i dialoghi? - Quora. Perché Platone crede, come il suo maestro Socrate, che la scrittura sia un male. Imparando dal dialogo si è costretti a ripetere e a pensare con la propria testa, mentre leggendo si apprendono le informazioni passivamente e di conseguenza si sarà meno bravi a parlare.
Qual è la differenza tra Platone e Aristotele?
Platone fa riferimento all'azione del demiurgo, un dio esterno che plasma una materia già esistente; Aristotele fa riferimento a dei principi che sono insiti negli elementi della natura, la quale fa parte del mondo fisico.
Perché Socrate non ha paura di morire?
In aggiunta, egli non teme la morte perché sa di non sapere: sarebbe una contraddizione temerla, poiché si può temere solo qualcosa che si sa essere un male (la natura della morte sarà poi il tema centrale del Fedone).
Perché Socrate accetta la morte?
Perché Socrate accetta la condanna a morte e non preferisce piuttosto scappare? Apollonio Rodio il 26 Marzo 2017 ha risposto: In sostanza, per estrema coerenza alle proprie convinzioni. Socrate, infatti, afferma, nell'Apologia di Platone, che è meglio subire un'ingiustizia piuttosto che compierla.
Per cosa era famoso Socrate?
Il pensiero di Socrate, il più grande tra i padri fondatori della filosofia greca ci è stato trasmesso tramite le opere di Platone, suo discepolo e convinto ammiratore. Sappiamo infatti che Socrate non scrisse nulla, ma, nonostante ciò, egli ha segnato profondamente la storia della filosofia antica.
Chi è il padre della filosofia?
Il termine filosofia deriva dall'unione di due parole greche e significa amore per la conoscenza. Per questo Socrate, anche se prima di lui ci furono altri pensatori (da Talete ad Eraclito, Empedocle, Pitagora), è da molti considerato il vero padre del pensiero filosofico occidentale.
Perché Socrate sceglie il dialogo?
Socrate è convinto che solo attraverso il dialogo sia possibile far scaturire valori e verità comuni, cioè universali; nello stesso tempo egli non ha la presunzione di possedere queste verità e questi valori. Sa soltanto, in questo senso, di non sapere e perciò ricerca e discute.
Quali sono le 5 prove dell'esistenza di Dio?
Le cinque vie di San Tommaso sono:
via del movimento; via del rapporto tra effetto e causa; via del rapporto tra contingente e necessario; via dei gradi di perfezione; via dell'ordinamento finalistico.
Chi ha provato l'esistenza di Dio?
Aristotele: dio come motore immobile e pensiero di pensiero. La dimostrazione dell'esistenza di dio (volutamente minuscolo perché non è assolutamente da confondere con il Dio cristiano) viene introdotta da Aristotele nella dottrina delle cause, legata alla teoria della sostanza.
Quali sono i due mondi di Platone?
La realtà infatti è divisa in due zone, il mondo delle idee, gerarchicamente superiore, e la realtà sensibile, costitutivamente imperfetta. La conoscenza del mondo delle idee è quella che si basa sull'intelletto, mentre quella della realtà sensibile è l'opinione, che dipende dai sensi.
Cosa pensa Platone dell'amore?
L'amore è perciò desiderio di bellezza, e la bellezza si desidera perché è il bene che rende felici. L'uomo, destinato a morire, tende a generare nella bellezza e quindi a "immortalarsi" attraverso la generazione, lasciando, dopo di sé, un figlio che gli somigli. La bellezza è dunque il fine dell'amore.