Domanda di: Ing. Clodovea Battaglia | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5
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Le condizioni per ottenere il mantenimento
L'assegno di mantenimento, che dopo il divorzio viene chiamato assegno divorzile, è dovuto se esiste disparità economica tra i due ex coniugi e se chi tra i due ha un reddito inferiore non sia in grado di mantenersi in modo autonomo.
Quando non spetta più il mantenimento alla moglie?
Di converso, il mantenimento non va versato quando l'ex moglie è ancora giovane o ha potenzialità reddituali, può cioè – per formazione, salute ed esperienze – cercare un'occupazione. A tal fine, non deve necessariamente ambire a carriere particolarmente elevate, dovendosi adattare a ciò che offre il mercato.
La risposta dei legali è che a dovere pagare gli “alimenti” è sempre il coniuge con il reddito più alto e, nelle famiglie italiane, il “primato” del reddito più alto il più delle volte lo detiene il marito e deve mantenere la moglie quando c'è una disparità di reddito.
In caso di assegnazione della casa coniugale alla moglie, l'assegno di mantenimento sarà pari a circa 1/4 del reddito del coniuge obbligato, nettizzato dal valore ipotetico del canone di locazione della casa familiare (esempio: canone ipotetico 400 euro);
Il mantenimento ha lo scopo di consentire all'altro ex coniuge di continuare a condurre lo stesso tenore di vita che aveva quando era sposato; gli alimenti, invece, sono un contribuito versato ai familiari più stretti che versano in uno stato di bisogno.