Quando il silenzio e diniego?

Domanda di: Ingrid De Angelis  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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In particolare, il silenzio si dice «diniego» nell'ipotesi in cui esso corrisponda ad un rigetto, appunto, della richiesta; si qualifica, invece, come «assenso» laddove il comportamento inerte della P.A. stia a significare accoglimento dell'istanza.

Cosa si intende per silenzio diniego?

Il silenzio diniego e il silenzio rigetto sono due ipotesi in cui le norme attribuiscono espressamente all'inerzia dell'amministrazione una qualificazione giuridica negativa. Nel primo caso, decorso inutilmente un determinato periodo di tempo, il silenzio equivale a un provvedimento di diniego.

Quando non vale il silenzio assenso?

Limitazioni al silenzio assenso

In alcuni casi, infatti, quando le tematiche sono particolarmente rilevanti, quindi quando si parla di difesa e sicurezza nazionale, tutela della salute, ambiente e patrimonio culturale, non si può agire in tal senso.

Come si impugna il silenzio?

Orbene, il ricorso contro il silenzio, ai sensi dell'art. 117, è proposto senza previa diffida, con atto notificato all'amministrazione e ad almeno un controinteressato fintanto che perdura l'inadempimento e, comunque, non oltre un anno dalla scadenza del termine di conclusione del procediemnto.

Quando si forma il silenzio inadempimento?

La nozione di silenzio inadempimento è riferita ai casi in cui l'inerzia manifestata dall'amministrazione innanzi ad un'istanza del privato non è idonea a valere come silenzio assenso.

Decalogo del ... SILENZIO (12/02/2020)