Quando mettere i solfiti nel vino?

Domanda di: Domingo Ruggiero  |  Ultimo aggiornamento: 19 marzo 2023
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Per questo, generalmente, l'aggiunta di solfiti da parte del produttore di vino avviene già al momento dell'arrivo dell'uva in cantina: questo per permettere una selezione degli agenti microbici che andranno ad intervenire nella fermentazione alcolica.

Quanti solfiti mettere nel vino?

la legge italiana stabilisce che la quantità massima di solfiti ammessa è di 150 mg/l nei vini rossi, 200 mg/l nei vini bianchi, 250 mg/l nei vini dolci, 400 mg/l nei vini passiti e muffati.

Quando mettere il metabisolfito nel vino?

Dopo aver ottenuto il mosto dal frutto, per evitare la crescita di lieviti selvaggi, batteri e microrganismi che possono influire negativamente sul gusto del vino, aggiungere metabisolfito di potassio miscelato in una piccola quantità di mosto.

Cosa succede al vino senza solfiti?

LA MICROBIOLOGIA DELL'UVA E DEL MOSTO

La presenza di Botrytis (e quindi della laccasi) può rendere il mosto e il vino molto sensibili all'ossidazione. In assenza di solfiti, i vini mantengono una significativa attività polifenolossidasica e possono deteriorarsi facilmente.

Quando si aggiunge la solforosa?

Per ottenere questi effetti positivi, l'anidride solforosa deve essere aggiunta quando la fermentazione alcolica è terminata completamente.

Vi spiego i SOLFITI nel vino