VIDEO
Trovate 27 domande correlate
Cosa non rientra nel mantenimento dei figli?
Partendo dal concetto di “spesa straordinaria”, ci si riferisce a quelle spese che riguardano la salute, la scuola, le attività sportive, i corsi, le vacanze studio e tutto ciò che non rientra nel mantenimento ordinario dei figli quali barbiere, parrucchiere, estetista e quanto necessario alle ordinarie esigenze di ...
Cosa non comprende il mantenimento dei figli?
Le spese straordinarie, invece, sono quelle che esulano dall'ordinario regime di vita dei figli per via della loro rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità; si pensi alle spese mediche. Le spese straordinarie non sono comprese nell'assegno di mantenimento visto che, come detto, questo copre solo le spese ordinarie.
Come togliere il mantenimento ai figli?
Come dicevamo in apertura, per sospendere il mantenimento al figlio è necessario un provvedimento del giudice che modifichi la precedente sentenza con cui veniva disposta la misura degli alimenti da versare mensilmente. L'onere di provare che il figlio può mantenersi da solo spetta al genitore obbligato.
Quando si può smettere di pagare l'assegno di mantenimento?
Assegno di mantenimento al figlio maggiorenne: quando smettere di pagare? L'obbligo di versare l'assegno di mantenimento al figlio non cessa al compimento di 18 anni ma al raggiungimento della sua indipendenza economica.
Quando si può ridurre l'assegno di mantenimento per i figli?
La modifica dell'assegno L'assegno di mantenimento può essere sempre modificato, infatti è possibile chiedere al giudice di diminuire o addirittura cancellare del tutto il mantenimento, anche a distanza di pochi mesi dalla separazione o dal divorzio.
Quando finisce il mantenimento?
In linea generale il diritto al mantenimento termina intorno ai 30-35 anni, sempre che non riescano a raggiungere un'indipendenza economica prima. Se a 30-35 anni un figlio non è riuscito a trovare il lavoro dei propri sogni, si dovrà accontentare di quello che trova.
Quali sono le spese che rientrano nel mantenimento?
Le spese comprese nell'assegno di mantenimento sono: vitto, abbigliamento, contributo per spese dell'abitazione, spese per materiale scolastico di cancelleria, mensa, medicinali da banco, spese di trasporto urbano (tessera autobus e metro), carburante, ricarica cellulare, uscite didattiche organizzate dalla scuola in ...
Cosa fare se il padre non paga le spese straordinarie?
E dunque, il genitore che ha affrontato le spese deve ottenere un decreto ingiuntivo (titolo esecutivo) allegando tutte le ricevute, scontrini e fatture relative alle spese sostenute. Solo dopo potrà procedere con l'esecuzione forzata, pignorando i beni del genitore inadempiente.
Quanto deve dare un padre per il mantenimento di 2 figli?
Secondo la tabella giurisprudenziale, in questo caso, il padre deve versare un mantenimento a favore del figlio pari al 25% del reddito netto mensili; tutto il resto ha un'importanza secondaria ai fini della quantificazione del mantenimento da versare a favore della prole.
Cosa è compreso nelle spese di mantenimento figli?
Il “mantenimento” comprende le spese “ordinarie”: quelle sugli aspetti della quotidianità dei figli (vitto, alloggio, abbigliamento), ma anche le tasse scolastiche o le spese di farmaci da banco per malanni stagionali e/o ordinari.
Chi deve anticipare le spese straordinarie?
Le spese straordinarie, salvo urgenze, vanno preventivamente concordate tra i genitori. La legge prevede che ciascuno paghi contestualmente la propria percentuale, tuttavia, nella prassi questo non è possibile. Suggerisco di anticiparle un ese a testa, oppure ogni mese chi le ha anticipate chiede il rimborso all'altro.
Chi decide il mantenimento?
Se i genitori non trovano un accordo, dovrà essere il giudice a decidere il mantenimento dei figli, su ricorso di uno dei due o di entrambi. Il Tribunale, di solito, dispone il pagamento periodico di un assegno, disciplinando lo stesso e la ripartizione delle spese straordinarie.
Come si Concordano le spese straordinarie?
Solitamente tutte le spese straordinarie devono essere concordate tra i genitori. Prima di sostenere ciascuna di queste spese, infatti, il genitore proponente dovrà ottenere il consenso dall'altro genitore. In mancanza di detto consenso non potrà chiedere la ripetizione del 50%.
Come si dividono le spese tra separati?
La ripartizione delle spese straordinarie è rimessa al giudice in sede di separazione o divorzio. Nella sentenza infatti viene indicata la misura percentuale di addebito delle spese straordinarie agli ex coniugi che di solito è del 50% ciascuno.
Quanto deve dare un padre di mantenimento?
Ad esempio, secondo le tabelle giurisprudenziali del tribunale di Milano, il padre, in presenza di un solo figlio, dovrebbe versare un assegno mensile di mantenimento pari al 25% del suo reddito. E così, un padre con un reddito di 2mila euro mensili dovrebbe versare un mantenimento pari a 500 euro.
Cosa si intende per spese straordinarie?
Sono spese straordinarie quelle la cui erogazione si renda necessaria in conseguenza di eventi imprevisti, fortuiti o eccezionali ovvero di eventi i quali, pur se prevedibili, non erano evitabili mediante opere di manutenzione ordinaria.
Quanto dura il mantenimento dopo il divorzio?
Il mantenimento dopo il divorzio dura sino a quando permane la situazione di incapacità economica involontaria dell'ex coniuge. L'obbligo di versare gli alimenti cessa in due casi: Quando la situazione di incapacità economica non è più incolpevole ma determinata da una scelta volontaria.
Cosa perde l'ex moglie con il divorzio?
Per l'ex marito e l'ex moglie si interrompono i doveri matrimoniali quali l'assistenza morale e materiale o la collaborazione tra coniugi. La moglie, inoltre, perde il diritto di utilizzare il cognome del marito salvo esplicita autorizzazione del Tribunale.
Quali diritti si perdono con il divorzio?
I coniugi divorziati perdono ogni reciproco diritto, fatte salve alcune eccezioni, come l'eventuale mantenimento. Un'altra eccezione è relativa alla cosiddetta pensione di reversibilità, di solito prevista a favore del coniuge superstite, ma anche a vantaggio di quello divorziato. (art. 9 comma 2 Legge 898/1970):
Quali diritti ha la moglie divorziata?
Continuano a restare determinati diritti, come quello di ottenere una quota del Tfr, la pensione di reversibilità, l'assegno di divorzio e, se accordato dal giudice al momento della separazione, il diritto di abitazione nell'ex casa coniugale.