Quanto deve essere la conducibilità elettrica dell'acqua?
Domanda di: Sig. Aaron Marini | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
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Quando il livello di sali diminuisce, si abbassa anche la conducibilità. A stabilire il valore limite massimo della conducibilità elettrica dell'acqua è stato il Decreto Legislativo n. 31/2001, secondo cui deve essere pari a 2500 µS/cm a 20°C.
È una grandezza che indica quanto un'acqua è aggressiva, acida (pH inferiore a 7) o basica (pH superiore a 7). È inserito tra i parametri indicatori, con valore consigliato compreso tra 6,5 e 9,5. o Oligominerali o leggermente mineralizzate: <500 mg/l; o Mediamente mineralizzate: tra 500 e 1000 mg/l.
La conducibilità elettrica è una misura relativa in quanto evidenzia una presenza di sali minerali più o meno abbondante. Nello specifico, i sali minerali favoriscono il passaggio di corrente e maggiore è la loro presenza, maggiore è di conseguenza la conducibilità elettrica.
A cosa serve la conducibilità elettrica nell'acqua?
La conducibilità è la capacità di un liquido, come ad esempio l'acqua potabile, di condurre la corrente elettrica. Si parla quindi di conducibilità elettrica (CE) che è data dal contenuto di sali minerali disciolti, pertanto è un parametro che indica il grado di mineralizzazione dell'acqua.
Acqua dolce: meno di 500 mg / L TDS = 500 ppm (parti per milione) – soglia dei criteri estetici accettabili per l'acqua potabile. Acqua salmastra: da 500 a 30.000 mg / L TDS = ppm. Acqua salina: da 30.000 a 40.000 mg / L TDS = 30.000-40.000 ppm.