Come non pentirsi di un tatuaggio

Negli ultimi anni la percentuale di persone con almeno un tatuaggio è cresciuta notevolmente, soprattutto nella fascia d’età che va tra i 18 e i 26 anni. Di pari passo con questa crescita, dettata dalla moda e dallo sdoganamento dei tatuaggi, cresce anche la percentuale di “pentiti”, coloro cioè che vorrebbero non essersi fatti un tatuaggio o che ricorrono ai cover-up. Si sa, i tatuaggi (ancor più dei diamanti), sono per sempre. Quando si contempla quindi l’idea di decorare il proprio corpo in maniera permanente, è bene imbrigliare l’entusiasmo e seguire alcuni consigli utili per scegliere il tatuaggio giusto e non pentirsene mai, nemmeno in tarda età!

1. Trovare un tattoo con un significato 

Quando il tatuaggio ha un significato personale, legato alla propria vita e alle proprie esperienze, sarà più difficile stancarsene. Chiaramente, nel caso in cui il tatuaggio rappresenti un momento o un’esperienza della nostra vita, è fondamentale che sia un evento che vogliamo ricordare: vedere sul proprio corpo un tatuaggio legato a ricordi spiacevoli sarebbe come auto-infliggersi una dolorosa cicatrice. Assume di fatto un valore affettivo e che fa parte di noi. Ovviamente nessuno vieta di concedersi un tatuaggio che sia semplicemente bello, ma il rischio di stufarsene dopo qualche tempo o una volta che la moda è passata, è dietro l’angolo!
Va da sé che per poter trovare un tatuaggio significativo, sia necessario anche “cercarlo”. Fate tanta, tanta ricerca e confrontate più fonti per conoscere davvero il significato del tatuaggio che vorreste farvi.

2. Personalizzare il tatuaggio per renderlo originale

Ci sono tatuaggi che sono diventati ormai dei “cliché”: il simbolo dell’infinito, l’ancora, gli acchiappasogni, le farfalle, e così via. Oppure i tatuaggi delle star possono scatenare vere e proprie epidemie durante le quali fioccano tatuaggi molto simili tra loro, al punto che alcuni tatuatori si rifiutano di farli.
In realtà non c’è nulla di male nel concedersi un tatuaggio classico o ispirato a un personaggio famoso che ci piace molto, l’importante è esser certi che anche in futuro saremo altrettanto affezionati a un design che altre migliaia di persone hanno.
Quasi a nessuno piace sentirsi omologato o uguale a qualcun altro, quindi trovare un tatuaggio unico e personalizzato in base al proprio carattere, ai propri gusti ed esperienze è fondamentale per scegliere un tatuaggio che non ci stanchi mai.

3. La regola del “se ti piace ancora tra un anno”

Potrebbe sembrare banale, ma è una regola d’oro che spesso salva dai ripensamenti. E’ un metodo valido per qualsiasi tatuaggio, ma è particolarmente valido per quei tatuaggi che sono puramente decorativi e non hanno un significato specifico. Perché in fondo, non è obbligatorio che un tattoo significhi qualcosa, ma è importante non pentirsene una volta passata la magia dell’essersi fatti un tattoo nuovo.
Essenzialmente, una volta trovato un design o un soggetto che vorremmo tatuare, bisogna tenerlo da parte e pensarci per almeno un anno. Se dopo questo lungo periodo di tempo si è ancora innamorati dell’idea, allora è plausibile che sia il tatuaggio giusto! 

4. Fare una prova non-permanente

Questo consiglio non è utile solo per accertarsi che il design ci piaccia davvero, ma anche per decidere qual è il placement migliore! Moltissimi siti offrono la possibilità di stampare il proprio tattoo su una carta speciale che reagisce con l’acqua calda, esattamente come le decalcomanie che si usavano tanto negli anni ’90. L’ideale è stamparne più versioni con dimensioni diverse e fare delle prove nei vari placement del corpo: in questo modo sarà più semplice visualizzarsi col tatuaggio e capire se design e placement ci piaceranno davvero!