Spesso i poveri mangiavano pane e poco altro. Le verdure erano bietole, cavoli, fave, lenticchie e si insaporiva con erbe aromatiche: timo, rosmarino, basilico. Gli altri ortaggi, come le patate, i peperoni, i pomodori, i fagioli ecc. non erano conosciuti in quanto furono importati successivamente dall'America.
Sulle tavole delle famiglie più ricche compaiono le minestre preparate con brodo o latte, riso e cereali, mentre le carni più pregiate sono selvaggina e pollame. E' di questo secolo l'abitudine di avvolgere le carni in croste di pane. Inoltre alla fine del Quattrocento compaiono le paste "all'italiana".
Durante la Prima Rivoluzione Industriale l'alimentazione italiana era basata su cereali, legumi, verdura, pochissimi insaccati e formaggio, qualche uovo e un po' di vino. Carne se ne mangiava pochissima ed i dolci erano riservati alle feste e alle occasioni speciali.
I poveri mangiavano prevalentemente cereali, talvolta grano, più spesso segale e orzo che consumavano sotto forma di pane, zuppe o minestre, di farinata che era una specie di polenta. C'erano poi ortaggi e legumi: lattughe ,rape, cipolle, zucche, cavoli.
Oltre al mais e alla patata anche altri vegetali entrarono a far parte della dieta europea, fra questi il riso. Il riso cominciò a essere coltivato sistematicamente nei territori dell' Europa nord – occidentale soltanto a partire dal XVI secolo.