Domanda di: Ing. Morgana Ruggiero | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 5/5
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In preda alla rabbia, per il danno e la beffa, Don Lolò Zirafa finisce per tirare un poderoso calcio alla giara, che rotolerà andando a rompersi definitivamente contro un albero e Zi' Dima, così involontariamente liberato, avrà partita vinta.
Il ricco Zirafa va su tutte le furie, e preso da un impeto di rabbia, infrange la giara con un calcio: Zi'Dima si trova così libero senza aver compiuto alcun atto lesivo nei confronti della proprietà di don Lolò, che esce così sconfitto dalla contesa, senza giara e senza risarcimento.
L'opera ci propone anche il tema della presa di posizione che non ammette un cambio di opinione e di idee, con la conseguenza che alla fine a rimetterci è il ricco proprietario, che non dà retta al suo avvocato, né tantomeno all'artigiano: se si fosse fidato del suo mastice, lui non sarebbe rimasto chiuso dentro la ...
La storiella si svolge nel periodo della raccolta delle olive e quindi della produzione dell'olio. Proprio per la conservazione dell'olio, Zirafa si procura, al prezzo di quattr'onze, una grande e panciuta giara. In attesa di essere utilizzata, una volta arrivata nella proprietà, la giara viene riposta nel palmento.
La novella, di ambientazione siciliana, ruota intorno alla fissazione maniacale del suo protagonista, don Lollò Zirafa, e rappresenta una riscrittura, pirandellianamente umoristica, di quella che in Verga è la tematica della "roba".